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La notte

<< Una volta ho sognato Sofia Loren >>

<< Non ricordo neppure se dormissi, devo dire che in vita mia ho avuto diverse disavventure, anche durante il periodo bellico e forse ne ho passate anche di peggio, anche perché poi questi cornuti avevano instaurato un clima di 'cordialità'", se cordialità può essere, per cui... Successivamente mi dava fastidio il ricordo, molto fastidio, e mi è capitato di ricordare, però poi l'ho superata >>

<<"Ha oggi un sogno ricorrente è legato a quel periodo? " Quando mi hanno sequestrato, ma soprattutto quando sono rimasta sola, completamente sola, abbandonata a me stessa dietro un muretto aspettando che facesse l'alba. Ho chiesto: " che ore sono? " Mi hanno detto: " Sono le cinque del mattino "... Potevano essere sia mezzanotte che le due... Io sono rimasta lì, terrorizzata più che al momento in cui mi hanno preso, ero lucidissima, vedevo le luci e ho capito che una certa zona... Ho spettato che facesse l' alba, che facesse giorno e ho scavalcato questo muretto, ho visto le luci di una macchina che passava e mi sono buttata fuori gridando... Allora ho perduto veramente la ragione, la testa, quando sono arrivata la caserma ero schoccata..., alla fine mi ero... rassegnato forse, non so cosa capiti... Perché ripeto, non c'è stato mai un dialogo, salvo forse il primo e secondo giorno, quando si marciava, ecco, poche parole, così...>>

<< Dovevo avere probabilmente un po' di febbre, perché... ho anche preso un grosso spavento... A un certo punto ho sognato di essere con un amico e gli ho detto: " sei venuto a liberarmi ? " E lui mi dice " andiamo, sono con la Cinquecento, vieni che ce ne andiamo ". " Ma, e questi?... " " No, tutto a posto, non ti preoccupare " e io comincio a togliemi la maschera, a un certo punto se ne sono accorti, il cosiddetto " buono " se ne è accorto e non mi ha fatto niente, si deve essere reso conto che stavo un pochino vaneggiando. Perché da come gli ho risposto " no, no, la 500 non parte " questi qua hanno capito: " ma cosa sta facendo lei?" Mi stavo togliendo la maschera, mettendo le dita dentro per toglierla.>>

<< L'incubo era questo, la paura di un conflitto a fuoco, la paura di essere... Sognavo un conflitto a fuoco, io riuscivo sempre a svegliarmi e ad avvertire in tempo... Quando dormivi non era un sonno sereno, era un dormiveglia, per cui non riuscivi a capire se fosse realtà o meno; non era un sonno ' tutta una tirata '... Sempre allerta, solo un attimino di riposo per la mente . " E oggi? " Spesso mi capita di sognare il sequestro, in vari momenti, la presa più che la liberazione, il momento del rapimento...>>

<< Dormire proprio no, anche perché questi disgraziati specialmente di giorno, mi facevano stare seduto... Senza appoggio. " Se tu ti addormenti russi e il suono in campagna cammina! Quindi tu devi stare sveglio! " A furia di stare seduto, la notte, quando mi facevano dormire, io rimanevo per mezz'ora con le gambe sollevate... Ecco perché ho una discopatia a due vertebre. Comunque non dormivo moltissimo, ci si abitua a dormire per terra; quando sono rientrato il letto era scomodo... Non riuscivo a starci. Da addormentato mi svegliavo con le mani nella stessa posizione di quando avevo i polsi legati. - La cosa che rimasta per tanti anni, adesso un po' meno... Credo che non passerà mai... sto facendo un altra cosa, arrivano dei flash alla memoria dei momenti peggiori che passato... Dolorosi... Sono brutti..>>

<< I primi giorni ho sognato le ciliege, quando poi mi sono svegliato ho pensato a cosa potesse essere dovuto... Quando mi hanno rilasciato era il periodo delle ciliege... Sono rientrato a casa e ho chiesto per prima cosa è che me ne comprassero un po'...>>

<< Morti. Cosa che non avevo mai sognato. Specialmente il primo periodo, tutti i miei parenti... morti; parenti già morti, una cosa curiosa, li sognavo vivi e discorrevo con loro, ma anche parenti lontani , questo mio zio di 'intradura' (acquisito. n.d.r.) di una mia zia di primo grado, morto da un sacco di tempo... E poi altra gente, sognavo molto...>>

<< Ho sognato tante volte, sognavo i banditi, ho sognato... Che hanno preso queste quattro persone, quattro incappucciati, e il latitante mi ha salvato, mi ha tirato su da una scala che stava crollando, mi ha tirato su con una mano e poi è affondato. Gliel'ho raccontato è lui non ha detto niente, però li temeva i miei sogni... " Aveva incubi?" "No, nessun incubo, avevo come sogno ricorrente i banditi, gli sognavo sempre a cavallo... Che correvano. "Oggi? " "Solo qualche volta mi capita di sognare che mi stanno rincorrendo, che mi vogliono prendere e mi sveglio un pò agitata, non sogno mai loro... mai.>>

<< Una notte ho dormito circa 18 ore, avevo dormito talmente tanto che i banditi erano sicuri che fossi morta. Un sonno pesante, una difesa. Mentre di giorno vivevo sempre un' angoscia fortissima e costante, quando invece calava la sera sentivo arrivare una tranquillità interiore nell'anima che mi salvava, la notte era proprio un momento di ricarica della mente." " C'era un sogno ricorrente?" " I banditi mi davano una specie di 'licenza', come quella di militari, io ritornavo a casa dai miei che erano al mare, però ad una certa ora dovevo ritornare dai banditi, i miei mi accoglievano abbastanza festosamente ma si erano abituati a non avermi, quindi per loro era normale che io dovessi tornare la sera dei banditi... Allora dicevo: "sono qua, fate qualcosa..." "E va bene, adesso però devi andare, ritorna da loro..." Effettivamente fosse questo era un incubo, però io non lo vivevo con angoscia... In generale erano sogni sereni.>>

<< Non sognavo la liberazione, ho sognato che degli amici mi regalavano delle scarpe da tennis. Se poi le scarpe volessero dire 'andar via' non lo so...>>

<< Mi ricordo di questo sogno: in acqua, al mare facendo il bagno e poi dovevo andare via, dovevo andare via, non c'era nessuno che mi vincolasse però io dovevo tornare lì, quindi salutavo tutti, me ne andavo e non sapevo dove andare, non sapevo come fare, il terrore di non riuscire a ritrovare questo posto. Questo sogno l'ho fatto almeno cinque o sei volte, l'estate, il mare, casa mia seduto, che parlavo, che raccontavo, dovevo andare via e tornare in questo posto, però siccome questi non volevano che sapessi dov'era questo posto, non me lo dicevano, io non sapevo come fare, si erano dimenticati di dirmi come io dovevo tornare... Poi mi svegliavo... Cioè, condannato lì!>>

Racconti di Sequestrati per la tesi di Laurea di Maria Grazia Putzolu, svolta sotto la guida dell' antropologa Gabriella Mondardini.

Pubblicati sul Quotidiano LA NUOVA SARDEGNA di Domenica, 4 Giugno 2000.

Articoli di Piero Mannironi e Pier Luigi Rubattu.



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